Ms-Dos

Livingstone, Supongo!

Livingstone ... Supongo!

Il solo nome “Livingstone, Supongo” mi fa tornare alla mente tanti ricordi. Si tratta di un periodo di passaggio che lega insieme tante memorie. Erano “i bei tempi” quando i “bei tempi” stavano diventando quelli appena trascorsi. Avevo di fresco “switchato” dal buon vecchio Olivetti Prodest PC 128 ad un altro Prodest … il PC 1. Il computer non era la sola cosa che stava per me cambiando in quel periodo. Era il mio ultimo anno delle elementari ed in effetti quel PC 1 era proprio un regalo di compleanno. Il PC 1 si è poi rivelato essere davvero un computer “per studiare”, come dicevo in questo vecchio ricordo dostalgico.

Regalo di compleanno. Compleanno che cade a metà del mese di maggio, quindi abbastanza vicino alla fine dell’anno scolastico e, in quel caso, di un periodo piuttosto importante per la vita di ogni bambino. Si cambia scuola, si cambiano compagni di classe e a quei tempi non c’erano neanche i cellulari, per tenersi saldamente in contatto. Io cambiavo anche computer e di conseguenza anche la “stanza dei giochi”. Per anni avevo avuto il mio PC128 collegato al piccolo televisore del grande salotto. Il coprifuoco era alle 18.00 (o forse alle 18.30?) e fino alle 20.30 avevo quella postazione tutta per me. Su quella poltrona e in quella stanza avevo per anni giocato con i “poveri” videogames del 128, con i cicli “do … loop” e “For .. Next”, con le logiche “If .. Then .. Else” del “SIMIV BASIC 128 MICROSOFT”. Ora, gioco forza, ero stato costretto a muovermi dal salotto alla mia camera.

Ed eccomi in compagnia del PC1 nuovo di zecca e di tutti i miei capelli. Bei tempi

Ora, non so cosa ne penseranno i freudiani o gli appassionati del Feng Shui ma ho un ricordo che lega colori, stanze e nostalgia proprio con il titolo in questione: “Livingstone, I Presume”.

Proprio come accadeva con DIGGER avevo questo gioco, naturalmente piratato, in un disco da 720Kb insieme ad altri. Questo sminuiva un po’ la sua importanza ai miei occhi. Sembravano essere prodotti di seconda fascia e invece erano veri e propri giochi commerciali.

Addio mio bel salotto

Software da negozio, insomma, non da edicola. Living.com era in un dischetto, insieme ad altra roba, caricava in un attimo e non dovevo neanche riavvolgere la cassetta.

Il PC 1 aspettava in camera mia, con il disco bianco del MS-DOS 3.30 sempre infilato nel DRIVE A (quello di destra) ed io ho questa immagine di me che guardo la parete del salotto dove una volta giocavo e “programmavo” dipinta di un arancione acceso dalla luce sole che tramonta. Quel salotto non avrebbe mai più visto un computer.

Tutte le volte che capito a casa in quel periodo dell’anno, vado a contemplare quella parete arancione rimanendo folgorato dalla scarica di ricordi. Quella parete arancione rappresenta una sorta di “fotografia” reale. Mi torna in mente il Dottor Livingstone. Non so di preciso il perché. Forse perché è stato uno dei primi giochi, forse quello che tra i tanti giocavo di più, o forse perché con la sua CGA aveva una palette a prevalenza rossa ed ora inconsciamente li associo. Di solito quella parete si dipinge di rosso a primavera inoltrata in coincidenza del mio compleanno. Forse già da allora avevo nostalgia dei tempi appena trascorsi in compagnia del mio PC128. Magari avevo già capito che le cose stavano cambiando e tornavo a visitare quella stanza che probabilmente già mi mancava.

LivingstonePC
Se avessi avuto l’originale, forse avrebbe avuto una scatola del genere

Non era il massimo neanche per uno che arrivava da un computer scrauso come il mio. Ricordo addirittura che non ne capivo neanche i meccanismi, all’inizio, ma poi l’ho apprezzato.

Un po’ di storia … VERA

Protagonista del gioco (platform) è Henry Morton Stanley, giornalista realmente esistito e famoso per le sue esplorazioni (Denbigh, 28 gennaio 1841 – Londra, 10 maggio 1904) in terra d’Africa e per la sua ricerca … appunto di David Livingstone.  Il titolo del gioco è quindi la frase che Stanley avrebbe proferito una volta scovato il dottore: “Il dottor Livingstone, suppongo” (“Doctor Livingstone, I presume”).

Henry Morton Stanley
Ritratto di Henry Morton Stanley

Nel 1869 fu incaricato dal suo giornale di trovare e intervistare l’esploratore scozzese David Livingstone, che era noto che si trovasse in Africa orientale, ma di cui si erano perse le tracce da diversi mesi. La ricerca ebbe esito positivo e il 10 novembre 1871, a Ujiji, vicino al lago Tanganica, in quella che oggi è la Tanzania, Henry Morton Stanley scovò il Dottor Livingstone e lo salutò con la celebre e formalissima (per la Britannia dell’epoca) frase «Dr. Livingstone, I presume?» (“Dottor Livingstone, suppongo”). E si, era proprio lui. Già che c’erano, Stanley e Livingstone unirono le forze e nel corso di una spedizione riuscirono a stabilire che non vi era nessun collegamento tra il lago Tanganica e il fiume Nilo.

David Livingstone
Ritratto di David Livingstone

Lui è invece “lo scomparso”. Colui per il quale si spesero migliaia e migliaia di sterline per scovarlo: Il dottor David Livingstone (Blantyre, 19 marzo 1813 – Lago Bangweulu, 1 maggio 1873). Nel cercare la sorgente del Nilo, Livingstone si spinse in realtà troppo ad ovest, fino a raggiungere il fiume Lualaba, ossia la parte iniziale del fiume Congo, che scambiò per il Nilo. Dopo questa spedizione, si ammalò e per tre anni si persero le sue tracce, dato che solo UNO di QUARANTAQUATTRO dispacci che inviò riuscirono ad arrivare a Zanzibar. Sulle sue tracce si mise quindi, come già detto Henry Morton Stanley.

Dalla vicenda vennero tratti dei film e … anche qualche videogame! Per questi ultimi ci pensò tra il 1986 e il 1987 la casa spagnola OPERA SOFT.

Livingstone è un gioco a piattaforme realizzato per diverse … piattaforme. Il protagonista dovrà aggirarsi lungo una serie di “schermate” evitando svariati pericoli come piante carnivore, scimmie, indigeni, cacciatori, pesci volanti … e uno stronzissimo uccello che vuol catturarti e portarti nel suo nido. La prima volta l’uccellaccio ci farà anche un favore, perché nel suo nido si trova una delle gemme da raccogliere (il vero scopo del gioco, infondo) ma poi, se non lo si accoppa per tempo, farsi catturare e tornare al suo sarà una discreta rottura di palle perché comporterà di dover tornare indietro per tre schermate fino alla ….. PRIMA cominciando tutto daccapo.

Manco a dirlo, il gioco è a mio avviso molto, molto difficile, tanto che, neanche utilizzando una cheat per avere vite infinite (dovrebbe bastare digitare “OPERA” durante il gioco ….). Tal volta si muore anche “Random”, quando si precipita in una grotta e si finisce durante la caduta incontrollata sugli occhi (credo di alligatori) schiattando in volo.

Il nostro personaggio, Stanley parte alla ricerca del Dottor Livingstone armato di … coltello, bombe, boomerang e di un’asta per compiere salti più ampi. Durante l’avventura bisogna raccogliere delle gemme che saranno poi utili a terminare il livello. Naturalmente scrivo questo solo perché ne ho letto, dato che anche con le “Vite Infinite” sono riuscito a fare molti progressi in questo gioco. Addirittura, stando alle recensioni (Beato chi l’ha finito … forse su altre piattaforme la difficoltà è ridotta!) quando finalmente si incontra il DOTTOR LIVINGSTONE e si pone la fatidica domanda «Il Dottor Livingstone, suppongo?» il “dottore” in questione risponde un bel «NO!». Tutto questo casino e quello non è neanche il Dottor Livingstone! Questo ovviamente portò ad un seguito del gioco, regolarmente uscito ma mai, da me, giocato!

Per ricevere aggiornamenti seguimi su ...

5 Commenti

  • mi ricordo che l’eseguibile era davver minuscolo, tipo 50kb o giù di lì, ci ho giocato qualche volta ma l’ho trovato frustrante, sta ca@@o di aquila che ti riportava indietro… alla fine mi sono accontentato del play through che ho trovato su yt…
    però quanto sono nostalgici i 4 colori cga? una figata!

    • :-D Concordo e sottoscrivo! Non ricordo quanto fosse grande l’eseguibile ma forse c’era SOLO l’eseguibile. Non ero abituato alle compilation e alla pratica di copiare i giochi, dato che venivo da un computer raro. Ai tempi di Livingstone avevo sempre un Olivetti Prodest, ma PC1 quindi Ms-Dos.
      Ricordo che pensavo fosse un “giochino” e non un gioco di quelli che si potevano vendere nei negozi con tanto di scatola …. e invece ….

      • in effetti era un giochino anche per i tempi, un po’ come “alley cats”, che però se non ricordo male era dato aggratis con i pc ibm, non venduto con la scatola.
        se avessi comprato un gioco in scatola come quello, mi sarei sentito un po’ preso in giro.
        invece il primo gioco di cui ricordo l’acquisto è stato “stunts”, il floppy era pieno da scoppiare

  • Sono capitato su questa pagina quasi per caso… credo che abbiamo pressapoco la stessa età e le immagini, le sensazioni che descrivi sono state quelle che ho vissuto anch’io, con la differenza che il PC1 è stato il mio primo computer casalingo in assoluto.
    Ricordo con affetto i 4 colori della CGA, il gracchiare del beeper, il mitico “Lode Runner” che vendevano in bundle con il PC1… e in quei momenti è nata la mia passione per l’informatica che oggi è la mia professione.

    Nello specifico, ho giocato anche a “Livingstone, supongo” – ovviamente piratato – ed era incredibilmente frustrante, come tutti i giochi dell’Opera Soft (ricordate “Goody” o “The last mission”?)

    • Hey grazie per il commento! :-) No! Goody e The last mission mi mancano. Però mi sta tornando la voglia di comprare un floppy drive esterno e ravanare nei vecchi dischetti !!

Lascia Un Commento