Altri Sistemi Olivetti Prodest Pc 128

Coktel Vision: Dakar 4X4

Dakar 4x4

E no .. ai tempi non sapevo che questo gioco esistesse anche per altri computer. Tra l’altro ne conoscevo davvero pochi, di altri computer. Probabilmente un paio della Commodore e tutta la linea PRODEST della Olivetti. Oggi scopro che non solo Dakar 4×4 della Coktel Vision, ma anche tanti altri titoli, che magari neanche avevo, erano prodotti per diverse piattaforme.

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La copertina di DAKAR 4×4 per PC128 Olivetti

Grazie ai potenti mezzi che il progresso mi ha messo a mia disposizione (Google) ho trovato che questo gioco della COKTEL VISION era disponibile anche per AMSTRAD CPC. Avendo trovato solo dump di dischi credo che l’Amstrad in questione fosse il 664. Ho sempre reputato il mio computer come il più schifoso di tutti. Ricordo che sul retro delle confezioni gli SCREESHOTS erano presi sempre da altri sistemi. Oggi però che abbiamo internet è più semplice trovare info su altre piattaforme e soprattutto confrontarle. Devo dire che DAKAR 4X4 sull’Olivetti Prodest Pc128 … non era poi così male, se confrontato alla concorrenza che a quanto pare era solo dell’AMSTRAD.

Naturalmente, come è facile intuire da nome e copertina del gioco, DAKAR4X4 non tratta di unicorni ed arcobaleni. C’è da condurre un fuoristrada nel deserto all’inseguimento di CINQUE piloti che ovviamente partiranno prima di noi. Li vedremo sfilare alla partenza, uno dopo l’altro mentre tutto ciò che possiamo fare è sgasare. Tuttavia, prima di prendere il volante c’è da affrontare la parte gestionale: QUANTO CIBO E QUANTI PEZZI DI RICAMBIO PORTARE A BORDO? 99 “punti” a disposizione da dividere tra cibo e ricambi (sulla versione CPC non è che questa divisione funzioni in maniera molto precisa, a meno che non si tratti di un bug dell’emulatore o di una precisa scelta dei programmatori). Bisogna stare attentissimi in questa fase perché il cibo ci serve per arrivare vivi a fine gara. Insomma per evitare di MUORIRE DI FAME.

Muorite
Il mio navigatore IVAN DRAGO mi avvisa che sono MUORTO di fame

Ora, non so se sia vero o meno (da bambino pareva di si, da adulto non c’ho voglia di provare) ma il fuori-pista sembrerebbe essere una scorciatoia verso la meta, così da poter raggiungere e superare anche i primi (Io facevo così). Ecco dunque perché è necessario sperimentare per trovare la combinazione migliore di cibo e pezzi di ricambio. Per la versione Olivetti Prodest PC128 che era quella che possedevo, c’era una velocità massima per affrontare qualsiasi curva: la tecnica delle tre meno cinque. Tre meno cinque non è una sconsiderata presa del volante ma … la velocità del tachimetro (che poi in quarta marcia era anche quella del contagiri). A questa magica velocità era possibile affrontare ogni tipo di curva. Andare più veloci avrebbe causato lo scivolamento dell’auto fuori pista e andare più lenti, nulla. Nulla, non avreste riguadagnato il centro della pista, sareste andati solo più lenti.

3 meno 10
Una curva affrontata alle “3 meno 5”

Come accadeva per “La Notte Dei Templari” ed altri (pochi in realtà) giochi … questo è uno di quelli che anche mio padre un saggio uomo che all’epoca era più giovane di me oggi, giocava con passione.

Nel fuori pista si andava incontro a degli oggetti colorati. Immagino dovessero rappresentare i pezzi dell’automobile che si scassavano e finivano a terra e che per magia apparivano DAVANTI al nostro cammino e non subito dietro.

Sarà la nostalgia o forse obiettività, ma considero la versione per Olivetti Prodest Pc128 migliore di quella per Amstrad CPC, sia graficamente, sia per quanto riguarda il sonoro (strano!).

Non è una conversione gemellare per quanto riguarda gli aspetti della giocabilità. All’inizio, ho pensato subito che quella per Amstrad fosse migliore (gli avversari si raggiungono con più facilità, ad esempio, e la strada sembra scorrere più fluida). Tuttavia un “fuori pista” è micidiale. I pezzi di ricambio si consumano a velocità supersonica e le auto degli avversari sono molto più stronze rispetto a quelli della Olivetti. Superare è molto complicato, anche perché te li ritrovi in curva e se vai fuori pista, sei spacciato (per la velocità alla quale i pezzi di ricambio si consumano), se rallenti, loro rallentano e se acceleri li tamponi in pieno tra mille bestemmie (e pezzi di ricambio).

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Partenza su AMSTRAD CPC
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Partenza PC 128

Sull’Amstrad non esiste neanche la mitica tecnica delle 3 meno 5, ma una volta sono andato vicino alla meta. Sono morto di fame prima di arrivare. Preso dall’entusiasmo ho provato con più panini (alla marmellata?) e meno pezzi di ricambio … ma sono rimasto in panne perché a ‘sto giro sono andato molte volte fuori pista per evitare i cornuti. Insomma, mi sono incazzdepresscoraggiato e non ho provato più.

Su Amstrad i bordo-pista sono “fatti meglio”, dato che su Olivetti abbiamo il solito NERO a tracciare la strada. Sul CPC, invece, abbiamo dei cordoli continui di colore giallo-nero. Quando però si arriva al limite massimo di velocità, i cordoli cambiano colore e diventano nero e due tonalità di verde. L’effetto rende e sembra davvero di “correre più veloce”. Molto strano, ma devo dire che anche il comparto sonoro mi è piaciuto più sul PC128 che risulta essere più “suono” rispetto alla nota o frequenza, dell’Amstrad, che però dal canto suo ha la possibilità di “abbassare” il volume delle auto in partenza mentre si allontanano … e questo è figo!

Le due versioni … Olivetti e Amstrad

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